Luciano Salce (Roma, 25 settembre 1922 – Roma, 17 dicembre 1989) è stato un attore, regista, sceneggiatore e paroliere italiano.
Come autore di testi di musica leggera, ha usato lo pseudonimo Pilantra.
Biografia
Luciano Salce nasce a Roma da una famiglia borghese; rimane orfano della madre appena nato, colpita da febbre puerperale; la donna si chiamava Clara Sponza, aveva 22 anni ed era originaria di Pesaro. Il padre invece si chiamava Mario e aveva 26 anni al momento della sua nascita, era nativo di Bergamo, ma le origini erano venete.
L'infanzia di Luciano Salce non è delle migliori, poiché a curarsi di lui furono il padre e la nonna paterna che, dopo la morte della nuora, si trasferisce da Torino nella capitale. All'età di dieci anni il padre lo iscrive al collegio di Mondragone (allora adibito a tale scopo e gestito dai Gesuiti), dove rimane fino al termine dei suoi studi nel Liceo classico.
Durante la permanenza in collegio Salce comincia a coltivare la passione per il teatro e a tredici anni si esibisce in un paio di spettacoli, nel primo come uno dei partecipanti, nel secondo come protagonista. Nel frattempo il padre Mario si risposa e nel 1936 nasce Guido.
Nel 1940 si iscrive all'università per volere del genitore, e la facoltà consigliata è quella di Giurisprudenza; refrattario a questo tipo di istruzione, abbandona gli studi a quattro esami dalla laurea. Due anni dopo, nel 1942, si iscrive all'Accademia nazionale d'arte drammatica e ha modo di fare la conoscenza di alcuni dei suoi futuri colleghi, tra cui Vittorio Gassman, Luciano Lucignani, Luigi Squarzina, Carlo Mazzarella, Tino Buazzelli, Nino Manfredi, Vittorio Caprioli, Mario Landi, Nino Dal Fabbro, Emilio Serrao. Durante gli studi scrive uno spettacolo in atto unico, "Racconto per un funerale", che viene poi rappresentato a Messina.
Il 17 febbraio del 1943 Salce è richiamato al servizio militare e con lui è presente anche Vittorio Gassman che allora era un allievo alla Scuola Ufficiali di Forlì; l’8 settembre dello stesso anno il giorno dell’armistizio rimane prigioniero dei tedeschi e viene condotto in un campo di prigionia.
Nel periodo di reclusione tenta la fuga dal campo di concentramento due volte: la prima, fallita, nel 1944 insieme a un compagno di prigionia, la seconda nel febbraio del 1945 che riesce. Rientrato in Italia, mette per iscritto le difficoltà trascorse in quei due anni; a giugno dello stesso anno riprende gli studi interrotti, anche se in ritardo sulla tabella di marcia rispetto ai suoi compagni di accademia. Per sostenersi economicamente, si improvvisa venditore ambulante per alcuni giornali e diventa vice teatrale di Epoca, anche se solo per un breve arco di tempo. In seguito è assistente per otto giorni di Guido Salvini per lo spettacolo Sogno di una notte di mezza estate.
Nel 1946 esordisce al cinema, interpretando il ruolo di un ufficiale americano in Un americano in vacanza, diretto da Luigi Zampa, e nello stesso anno termina il romanzo-diario L’educazione teatrale, scritto assieme a Vittorio Gassman. Questo libro vedrà la luce solo nel 2004, pubblicato da Gremese e curato da Giacomo Gambetti e Emanuele Salce, figlio di Luciano.
Nel 1947 conclude gli studi all'accademia ottenendo il diploma di regista, e per l'occasione allestisce lo spettacolo Ballo dei ladri, tratto dell'autore Jean Anouilh; nel frattempo anche la rivista intellettuale …E lui dice pubblica un articolo su di lui. Una volta terminati gli studi si aggrega alla compagnia teatrale di Evi Maltagliati e Vittorio Gassman; tra i suoi colleghi di lavoro ci sono Luigi Squarzina e Guido Salvini. Parte con loro per alcuni spettacoli itineranti, e la prima tappa è Praga; a causa della mancanza di mezzi furono gli stessi registi a occuparsi di tutto.
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