Luca Coscioni (Orvieto, 16 luglio 1967 – Orvieto, 20 febbraio 2006) è stato un politico italiano, docente e ricercatore universitario di Economia Ambientale presso l'Università di Viterbo e, soprattutto, figura attiva nel sociale e nella politica con l'Associazione Luca Coscioni e i Radicali Italiani, di cui fu presidente tra il 2001 ed il 2006
La sua vita è stata segnata dalla sclerosi laterale amiotrofica che lo ha portato alla morte nel 2006 a soli 38 anni.
Gli studi e la carriera universitaria
Dopo una maturità classica al Liceo-Ginnasio Statale F.A. Gualterio di Orvieto, sceglie di iscriversi ad Economia e Commercio presso "La Sapienza" di Roma; qui si laurea nel 1991, in corso e con il massimo dei voti, con tesi sui rapporti commerciali e agricoli fra occidente e paesi in via di sviluppo. È ammesso per concorso pubblico al Dottorato di Ricerca in "Economia Montana e dei Sistemi Foresta-Legno-Ambiente", all'Università degli studi di Trento, dove così, nel 1992, lavora in qualità di ricercatore.
Prosegue brillantemente su questa strada, tenendo un seminario al Dipartimento di Scienze Economiche ed Estimative dell'Università degli Studi della Tuscia a Viterbo sulla contabilità forestale ed agraria, mentre tra il 1992 ed il 1993 è ricercatore sempre a Viterbo.
In questi anni, il suo interesse si sposta pian piano verso la sociologia e la politica, pur se in ambito prettamente economico. Infatti, tiene prima un corso a Trento sulle linee comportamentali dei consumatori e quindi due cicli di approfondimento per studenti di Economia Politica a Viterbo nel 1994, giungendo ad essere "cultore della materia" e membro delle relative commissioni di esame. Tiene numerosi corsi di Economia politica ed internazionale e collabora anche come ricercatore in un importante istituto francese con sede a Nancy.
Un anno dopo è Dottore di Ricerca a Viterbo ed ha la cattedra in Politica Economica. Allo stesso tempo, decide di impegnarsi politicamente e viene eletto consigliere comunale ad Orvieto, sua città natale.
La malattia
Nel 1995 gli viene diagnosticata la SLA, e decide di dimettersi dagli incarichi pubblici. Inizia per lui un periodo doloroso, dove viene visitato in vari ospedali, ma senza beneficio apparente. La sclerosi è certa, e lo condanna ad una lunga e progressiva degenerazione dei muscoli, provocandogli sempre più problemi al movimento, alla nutrizione, alla parola.
Tuttavia, le sue capacità intellettive sono ancora intatte e nel 1999 reagisce alla malattia, vi si oppone, e ritrova la sua voglia di vivere. Nel 1999 si sposa con Maria Antonietta Farina. Decide così di riprendere la vita pubblica e di ritornare alla politica, da cui la malattia l'aveva costretto ad allontanarsi quattro anni prima
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