Gianni Nazzaro

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NATO IL 27-10-1948
MORTO IL 27-07-2021
Italia Gianni Nazzaro, all'anagrafe Giovanni Nazzaro è stato un cantante e attore italiano.- Infinita Memoria ha realizzato questo Memorial, per omaggiare un Uomo che attraverso il merito della sua opera si è distinto, ricoprendo un ruolo importante nella vita sociale culturale del Paese. E’stato quindi doveroso da parte nostra, erigere un monumento alla memoria, la dove poter indirizzare i nostri Infiniti ringraziamenti
Pubblicato il 29/07/2021


Gianni Nazzaro, all'anagrafe Giovanni Nazzaro (Napoli, 27 ottobre 1948 – Roma, 27 luglio 2021), è stato un cantante e attore italiano.

Biografia
Gli Inizi

Figlio dell'artista Erminio Nazzaro, il suo debutto artistico avviene nel 1965, con lo pseudonimo di Buddy, imitando con successo le voci di Bobby Solo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e altri artisti in alcune incisioni per la casa discografica KappaO. Nel 1967 partecipa ai Festival di Napoli con il brano Sulo ppe mme e ppe te, non accedendo però alla finale. Dopo il passaggio alla Fans, si fa notare ad Un disco per l'estate 1968 con il brano Solo noi.

Il Successo
L'anno successivo partecipa con Incontri d'estate al Cantagiro. Vince il Festival di Napoli 1970 con Me chiamme ammore, in coppia con Peppino Di Capri. Nel 1971 partecipa a Canzonissima con due brani dal titolo Far l'amor con te e Miracolo d'amore, mentre l'anno dopo si classifica al primo posto ad Un disco per l'estate 1972 con Quanto è bella lei e due anni dopo ad Un disco per l'estate 1974 con Questo sì che è amore. Sempre nel 1974 è anche uno dei protagonisti dell'operetta Al Cavallino Bianco, nella versione prodotta dalla RAI.

Tra i suoi successi, concentrati soprattutto negli anni settanta: L'amore è una colomba (1970, di Giancarlo Bigazzi e Totò Savio), Bianchi cristalli sereni (1971, di Don Backy), Non voglio innamorarmi mai (1972, musica di Giancarlo Bigazzi; testo di Moreno Signorini), A modo mio (1974, scritta da Claudio Baglioni ed Antonio Coggio), tutte presentate al Festival di Sanremo, ed In fondo all'anima (musica di Emilio Campassi e Antonio Iglio; testo di Armando Ambrosino). Partecipa al Festival di Sanremo 1983 con il brano Mi sono innamorato di mia moglie, (musica di Michele Russo con il testo di Daniele Pace).

Nel 1987 tenta nuovamente di partecipare al Festival ma il brano da lui proposto, Perdere l'amore, viene scartato alle selezioni. Ironia della sorte, lo stesso brano viene ripresentato l'anno successivo da Massimo Ranieri, e questa volta non solo viene selezionato, ma addirittura vincerà la manifestazione.


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