Maurizio Giglio

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Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg Maurizio Giglio fu un ufficiale dell'Esercito italiano e della Pubblica Sicurezza, impiegato in servizi di intelligence in collaborazione con le forze anglo-americane in Italia nei giorni dell'occupazione tedesca di Roma; catturato dai collaborazionisti della banda di Pietro Koch fu tra le 335 vittime del massacro delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria  Medaglia d'oro al valor ... 

Pubblicato il 24/09/2015


Postato il 24/03/2024

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/03/2023

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/03/2022

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/03/2021

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/03/2020

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/03/2019

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.” (Ugo Foscolo)
Infinita Memoria
Postato il 27/09/2015

“Sappiate che nulla di ciò che ha radice nel cuore è perduto o verrà dimenticato”.
Infinita Memoria
Maurizio Giglio (Parigi, 20 dicembre 1920 – Roma, 24 marzo 1944) fu un ufficiale dell'Esercito italiano e della Pubblica Sicurezza, impiegato in servizi di intelligence in collaborazione con le forze anglo-americane in Italia nei giorni dell'occupazione tedesca di Roma; catturato dai collaborazionisti della banda di Pietro Koch fu tra le 335 vittime del massacro delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.

Biografia
Maurizio Giglio nacque in una famiglia della borghesia della Capitale; suo padre era un dirigente dell'OVRA, il servizio segreto del regime fascista. Compì gli studi superiori al liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani e si laureò in giurisprudenza.
Arruolatosi volontario allo scoppio della seconda guerra mondiale, fu destinato al fronte greco-albanese dove fu decorato con una medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Trasferito a Roma, con il grado di tenente, l'8 settembre combatté alla testa dei propri uomini, e di altri volontari civili negli scontri a Porta San Paolo. Dopo la resa di Roma (10 settembre 1943), si diresse al Sud, per mettersi a disposizione del Regio Esercito, attraversando il fronte presso Benevento. Venne quindi contattato dall'OSS, il Servizio segreto statunitense, che gli propose di ritornare a Roma, in qualità di agente segreto, per fornire agli alleati informazioni sui movimenti delle truppe tedesche, col nome di battaglia "Cervo". Tornato quindi clandestinamente a Roma, Maurizio Giglio riuscì ad arruolarsi come tenente degli agenti della polizia a cavallo.

Iniziò così una doppia vita, protetto dall'uniforme e al comando di uno squadrone di circa quattrocento uomini, creando una rete di informatori e collaborando attivamente con Peter Tompkins, inviato dall'OSS a Roma sotto falso nome, con Giuliano Vassalli e Francesco Malfatti di Montetretto. La sua attività principale fu quella di sorvegliare le stazioni e le strade, segnalando i movimenti tedeschi verso i fronti di Cassino e di Anzio e di comunicare tali informazioni mediante una trasmittente, soprannominata “Radio Vittoria”, che si era portato clandestinamente da Napoli. Il merito del salvataggio del contingente alleato ad Anzio, è dovuta anche alle informazione fornite da Radio Vittoria; in particolare, l'esistenza di un falso attacco tedesco, da attuarsi il 16 febbraio 1944 presso Cisterna soltanto a scopo diversivo, in quanto quello principale sarebbe stato effettuato due giorni dopo sul fianco occidentale della testa di ponte alleata. 

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