Giulio Regeni è stato uno studente italiano di 28 anni laureato a Cambridge University ucciso in Egitto dopo il suo sequestro il 25 gennaio 2016. Regeni era uno studente presso Girton College, svolgeva una ricerca di dottorato sul tema dei sindacati indipendenti in Egitto.
E 'cresciuto a Fiumicello, un paese in provincia di Udine del nord-est Italia. Giulio Regeni è stato brutalmente torturato a morte, scomparso
il 25 gennaio 2016, giorno dell’anniversario dell'inizio delle manifestazioni che hanno portato alla deposizione del presidente Mubarak. Il suo corpo è stato rinvenuto giorni dopo, nei sobborghi del Cairo, con evidenti segni di tortura. Eppure i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore di Fiumicello (Udine), affermano di non sentire odio nei confronti degli egiziani.
"Ci fa piacere che ci sia, ambasciatore, perché nostro figlio Giulio aveva tanti amici in Egitto. L'Egitto era un paese che lui amava, un popolo che amava e noi per questo, ora, verso il popolo egiziano, non nutriamo né rabbia né odio", sono le parole di Paola e Claudio Regeni raccolte dal Corriere della Sera durante l'incontro della coppia con l'ambasciatore egiziano a Roma, Amr Helmy.
"Giulio con la sua vita ci ha insegnato molto: ci ha insegnato a vivere nella condivisione, a lottare per un mondo libero. Così noi adesso continueremo a vivere portando avanti il suo esempio. Continueremo a seguire la traccia che ci ha lasciato".
La Repubblica riporta altre frasi toccanti pronunciate dai coniugi Regeni sabato a Fiumicino, quando la salma del figlio Giulio è arrivata dal Cairo per l'autopsia all'università La Sapienza.
"Nostro figlio aveva una visione del mondo molto bella, che vogliamo ricordare e onorare. La condivisione per esempio, era convinto che tutti si accolgono e che gli scontri per opinioni differenti non abbiano alcun senso. E' un grande esempio e noi vogliamo onorarlo. Sarà la guida che illuminerà il nostro percorso futuro".
L'esame autoptico ha rivelato che il giovane Regani è morto per la frattura di una vertebra cervicale causata da un violento colpo al collo. Secondo La Repubblica, non è chiaro se il colpo sia stato sferrato con un oggetto contundente o se la frattura sia stata provocata dalla improvvisa e forzata rotazione della testa.
Alla frattura che ha provocato la rottura del midollo spinale, proseguono i medici, è seguita una crisi respiratoria che ha portato alla morte.
Il suo corpo è stato trovato in un fosso lungo la strada del deserto Cairo-Alessandria. A causa della sua attività di ricerca e tendenze politiche di sinistra, i servizi di sicurezza di Abdel Fattah al-Sisi sono sospettati di coinvolgimento in suo omicidio. Nel frattempo, i media egiziani sostengono che gli agenti sotto copertura segreti appartenenti alla Fratellanza Musulmana effettuate il crimine al fine di mettere in imbarazzo il governo egiziano. L'omicidio torture ha suscitato l'indignazione internazionale, con 4500 accademici aver firmato una petizione che chiede un'inchiesta sulla sua morte e nelle numerose sparizioni che si svolgono ogni mese in Egitto. funzionari italiani ed egiziani hanno condotto autopsie separati nella morte di Regeni con una segnalazione ufficiale forense egiziani il 1 marzo 2016 che Regeni è stato interrogato per un massimo di sette giorni prima di essere ucciso.
Petizione
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