Silvio Berlusconi (Milano, 29 settembre 1936 – Milano, 12 giugno 2023[3][4]) è stato un politico e imprenditore italiano, quattro volte Presidente del Consiglio.
Era conosciuto anche come il Cavaliere,[5] avendo ricevuto nel 1977 l'ordine al merito del lavoro, al quale ha rinunciato a seguito di una condanna penale nel 2014.[6] Dopo aver iniziato la sua attività imprenditoriale nel campo dell'edilizia, nel 1975 ha costituito la società finanziaria Fininvest e nel 1993 la società di produzione multimediale Mediaset, nelle quali convergono altre società come Arnoldo Mondadori Editore e Silvio Berlusconi Communications, rimanendo figura simbolo della sua famiglia.
Nell'ottobre 1993 è entrato in politica e nel gennaio 1994 ha fondato Forza Italia, partito politico di centro-destra[7][8] nel 2008 confluito ne Il Popolo della Libertà[9] e poi rifondato nel 2013. Le sue politiche hanno segnato la vita pubblica italiana dalla metà degli anni novanta in poi con un atteggiamento tipico che è stato definito berlusconismo, ampiamente sostenuto dai suoi seguaci politici e dai suoi elettori, entrando fortemente anche nella cultura di massa e nell'immaginario collettivo italiano ed estero, ma suscitando anche un duro antiberlusconismo da parte degli oppositori, che ne hanno più volte sottolineato il conflitto di interessi, accusandolo di emanazione di leggi ad personam. È inoltre annoverato internazionalmente come il primo populista d'Europa nella politica dell'età moderna.[10][11]
Eletto alla Camera dei deputati nel 1994, è stato confermato nelle successive quattro legislature, mentre nel 2013 è stato eletto per la prima volta senatore. Ha ottenuto quattro incarichi da Presidente del Consiglio: il primo nella XII legislatura (1994-1995), due consecutivi nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) e, infine, nella XVI (2008-2011). Con 3339 giorni complessivi, è il politico che è rimasto in carica più a lungo nel ruolo di presidente del Consiglio dell'Italia repubblicana, superato in epoche precedenti solo da Benito Mussolini e Giovanni Giolitti; inoltre, ha presieduto i due governi più duraturi dalla proclamazione della Repubblica.[12]
Secondo la rivista americana Forbes, con un patrimonio personale stimato a 7,3 miliardi di dollari USA (circa 6 miliardi di euro), Berlusconi è stato, nel 2021, il sesto uomo più ricco d'Italia e il 318º più ricco del mondo.[13] Nel 2009 Forbes lo ha classificato 12º nella sua lista delle persone più potenti del mondo per il ruolo assunto nella politica italiana.[14]
È stato imputato in oltre trenta procedimenti giudiziari. Nel 2013 è stato condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione e all'interdizione ai pubblici uffici per due anni per frode fiscale,[15] decadendo quindi da senatore e cessando di essere un parlamentare dopo quasi vent'anni di presenza ininterrotta nelle due camere,[16] dall'aprile 1994 al novembre 2013.
Tornato candidabile nel 2018, è stato eletto parlamentare europeo alle elezioni europee del 2019.[17]
Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 ha vinto nel collegio uninominale di Monza, tornando al Senato dopo nove anni di assenza.
Biografia
Infanzia ed Educazione
Primogenito di una famiglia della piccola borghesia milanese, trascorse la sua infanzia nel Basso Varesotto,[18] dapprima a Saronno[19] e poi, durante l'occupazione tedesca, a Lomazzo, mentre il padre si era rifugiato in Svizzera.[20][21] Il padre Luigi[22] (Saronno, 27 marzo 1908 – Milano, 27 febbraio 1989) era impiegato alla Banca Rasini, della quale, nel 1957, divenne procuratore generale; la madre Rosa Bossi (Milano, 25 gennaio 1911 – Milano, 3 febbraio 2008) era casalinga e in precedenza aveva lavorato come segretaria alla Pirelli. Oltre a Silvio, dal loro matrimonio nacquero Maria Antonietta (Milano, 9 giugno 1943 – Milano, 26 febbraio 2009)[23] e Paolo (Milano, 6 dicembre 1949).
Cresciuto nel quartiere Isola, in via Volturno, al numero 34, nel 1954 conseguì la maturità classica al liceo salesiano Sant'Ambrogio di Milano. Si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Milano dove, nel 1961, si laureò con 110/110 e lode, discutendo una tesi in diritto commerciale con relatore il professor Remo Franceschelli.[24] La tesi, intitolata Il contratto di pubblicità per inserzione, fu premiata con 500 000 lire dall'agenzia pubblicitaria Manzoni di Milano.[25] Dopo la laurea, fu dispensato dal servizio militare
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