Michele Alboreto (Milano, 23 dicembre 1956 – Klettwitz, 25 aprile 2001) è stato un pilota automobilistico italiano.
Campione europeo di Formula 3 nel 1980, trascorse buona parte della propria carriera in Formula 1, categoria in cui vinse cinque Gran Premi e di cui sfiorò la vittoria del titolo mondiale nel 1985. Spesso paragonato ad Alberto Ascari, fu l'ultimo italiano a vincere una gara alla guida di una Ferrari. Pilota grintoso e abile nel fornire precise indicazioni ai suoi ingegneri, nel corso della sua carriera ha gareggiato per diversi team, tra cui Tyrrell, Ferrari, Arrows, Lola e Minardi.
Oltre che alla Formula 1, Alboreto si è dedicato anche alle competizioni con vetture a ruote coperte, aggiudicandosi, tra le altre, la 24 Ore di Le Mans del 1997 e la 12 Ore di Sebring del 2001. Proprio lo stesso anno, durante una sessione di prove private, perse la vita sul circuito di Lausitzring.
Carriera
Gli inizi
Alboreto nacque il 23 dicembre del 1956 a Milano in una famiglia di modeste origini. Il padre era, infatti, un rappresentante, mentre la madre era un'impiegata comunale. Ottenuto il diploma di perito industriale cominciò a lavorare come operaio in una fabbrica.[3] Fin dalla giovane età, però, era interessato al mondo delle corse e fece le sue prime esperienze guidando moto. Nel 1976 prese parte al campionato di Formula Monza correndo per la Scuderia Salvati, al volante di una vettura costruita dal pilota stesso e da alcuni amici. Vista la scarsa competitività del mezzo non ottenne risultati rilevanti durante il suo primo anno, ma il suo team lo sostenne, aiutandolo nel passaggio in Formula Italia nel 1978.
Nella squadra di Mario Simone Vullo riuscì a mettersi in luce, concludendo quarto in classifica piloti e ottenendo una vittoria che gli permise di esordire, a fine anno, anche in una gara di Formula 3, categoria in cui corse negli anni seguenti. Nel 1979 Giampaolo Pavanello decise di assumerlo come pilota ufficiale della sua scuderia, affiancandolo al più esperto Piercarlo Ghinzani, che lo stesso Alboreto ammirava. Già al suo primo anno nella categoria concluse secondo, proprio dietro al compagno di squadra. Contemporaneamente ebbe modo di partecipare al campionato europeo di Formula 3, che riuscì a conquistare l'anno seguente nonostante una vettura non sempre all'altezza della concorrenza. Notato da Cesare Fiorio, l'anno stesso venne inserito nel programma sportivo della Lancia, con cui corse alcune gare nel Campionato del Mondo Sport Prototipi e a cui si sarebbe dedicato negli anni successivi guidando per la Martini. Continuò comunque il suo impegno nelle competizioni a ruote scoperte, disputando nel 1981 il campionato europeo di Formula 2 alla guida delle vetture della Minardi, con cui vinse la gara di Misano.
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