Mario Monicelli (Roma, 16 maggio 1915 – Roma, 29 novembre 2010) è stato un regista, sceneggiatore e attore italiano.
Monicelli è stato uno dei più celebri e apprezzati registi italiani. Insieme a Dino Risi e Luigi Comencini, fu uno dei massimi esponenti della commedia all'italiana, che ha contribuito a rendere nota anche all'estero con film come Guardie e ladri, I soliti ignoti, La grande guerra, L'armata Brancaleone e Amici miei.
Vincitore di numerosi premi cinematografici, è stato candidato per sei volte al Premio Oscar. Nel 1991 ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.
Biografia
Le origini
Mario Monicelli nasce il 16 maggio 1915 a Roma, anche se la sua famiglia è originaria di Ostiglia. Il critico cinematografico Stefano Della Casa, nel suo volume dedicato al restauro di uno dei capolavori del regista toscano (L'armata Brancaleone - Quando la commedia riscrive la storia, edito da Lindau nel 2006), mette in dubbio le origini viareggine del regista, arrivando a sostenere che in realtà Mario Monicelli sia nato a Roma, nel quartiere Prati.
Suo padre Tomaso era giornalista, e fu direttore del Resto del Carlino e dell'Avanti!; fu anche critico teatrale e drammaturgo. Suo fratello Giorgio è stato traduttore e editore, mentre il fratello Furio (1922-2011) è divenuto scrittore raggiungendo un buon successo con il romanzo Il gesuita perfetto. Inoltre, Monicelli era imparentato con la famiglia Mondadori: la sorella del padre era moglie di Arnoldo Mondadori e lo stesso Monicelli racconta di essere stato amico per molti anni di Alberto e Giorgio Mondadori.
Monicelli passa parte della sua infanzia a Roma, dove frequenta le scuole elementari. Torna a Viareggio dove frequenta le medie, il ginnasio e due anni di liceo; si trasferisce quindi a Milano dove finisce la terza liceo ed inizia gli studi universitari. A Milano Monicelli frequenta Riccardo Freda, Remo Cantoni, Alberto Lattuada, Alberto Mondadori e Vittorio Sereni; insieme fondarono, con l'appoggio dell'editore Mondadori, il giornale "Camminare", in cui Monicelli si occupava di critica cinematografica. Monicelli racconta che nelle sue critiche si accaniva molto sui film italiani, piuttosto che esaltare i film americani e francesi che amava molto; egli ha affermato che forse lo faceva per un velato antifascismo. "Camminare" non durò molto poiché il ministero della Cultura Popolare lo soppresse perché considerato di sinistra.
Da Milano ritorna a Viareggio e finisce gli studi universitari - nella facoltà di Lettere e filosofia - a Pisa.Interessato al cinema, Monicelli rimandò continuamente il momento di laurearsi fino alla chiamata alle armi, appena dopo la quale fu laureato poiché come lo stesso Monicelli afferma "bastava presentarsi alla laurea vestiti da militari e non occorreva né tesi né altro Così è stata la mia laurea, non so nemmeno se è valida". Nel 1934, Monicelli gira il suo "primo esperimento cinematografico", ovvero il cortometraggio Cuore rivelatore, ispirato all'omonima opera di Edgar Allan Poe. Lo gira insieme ad Alberto Mondadori ed Alberto Lattuada, con quest'ultimo in ruolo di scenografo poiché allora studente di architettura.
I tre lo inviarono ai Littoriali sperando invano che venisse poi proiettato nei Cineguf; il film venne bollato come esempio di "cinema paranoico". L'anno seguente Monicelli gira il suo primo lungometraggio, I ragazzi della via Paal. Il film fu inviato a Venezia alla Mostra per i film a passo ridotto, parallela alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica; I ragazzi della via Paal fece guadagnare ai suoi realizzatori il primo premio e l'opportunità di lavorare nella produzione di un film professionale. Monicelli quindi poté saltare le varie fasi di formazione professionale e fu inviato a lavorare come "ciacchista" nella produzione del film di Gustav Machatý "Ballerine", che si svolse a Tirrenia.
Si accosta al mondo del cinema grazie all'amicizia con Giacomo Forzano, figlio del commediografo Giovacchino Forzano, fondatore a Tirrenia di moderni studios cinematografici sotto il nome di Pisorno, curiosa fusione dei nomi delle due città, eterne rivali, Pisa e Livorno, che Mussolini progettava di compiere. In questi anni, in Monicelli si va delineando quel particolare spirito toscano che sarà determinante per la poetica cinematografica delle commedia del regista (molti scherzi della trilogia di Amici miei sono episodi che fanno realmente parte della sua giovinezza).
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