Elvis Aaron Presley (Tupelo, 8 gennaio 1935 – Memphis, 16 agosto 1977) è stato un cantautore, chitarrista e attore statunitense.
È stato uno dei più celebri cantanti di tutti i tempi, fonte di ispirazione per molti musicisti e interpreti di rock - roll e rockabilly, tanto da meritarsi il soprannome de Il Re del Rock - Roll o più semplicemente The King (Il Re in lingua italiana).
La sua particolare presenza scenica ha esercitato una notevole influenza sulla cultura statunitense e mondiale. I suoi atteggiamenti, i manierismi e i suoi caratteristici movimenti di bacino, nei quali si produceva sui palcoscenici durante lo svolgimento delle sue esibizioni, all'epoca gli procurarono l'altro particolare soprannome: "Elvis The Pelvis" (Elvis il bacino).
Musicalmente, l'attività che ha svolto nel corso di in un arco temporale comprendente più di un ventennio, è stata poliedrica e multiforme. La sua produzione discografica, la sua attività concertistica, e i suoi interessi hanno spaziato da quel particolare genere musicale definito Rock - roll, ossia la forma di espressione musicale della quale, complice il periodo storico durante il quale egli iniziò la sua attività canora, è solitamente considerato uno dei principali artefici e l'idolo indiscusso, ai generi rhythm - blues, Country, Country - Western, Gospel, Spirituals, Traditional, melodico, e Pop, quest'ultimo inteso nel senso più ampio del termine.
In Italia fu fonte di ispirazione per cantanti quali Adriano Celentano, Bobby Solo, e Little Tony, in Francia per Johnny Hallyday, e in Inghilterra per Billy Fury.
La sua figura, nell'universo dell'immaginario collettivo, ha oltrepassato nettamente il confine che divide un fenomeno di natura prettamente musicale da un fenomeno tipico della cultura pop, diventandone una vera e propria icona.
Il suo decesso avvenne in circostanze mai completamente chiarite il giorno 16 del mese di agosto dell'anno 1977, e a partire da quella data si è ulteriormente intensificato un fenomeno già largamente in auge quando egli era ancora in vita, poiché il cantante è diventato un vero e proprio oggetto di culto e di venerazione per molti dei suoi fan più devoti.
Eccetto sei concerti svoltisi in Canada verso la fine degli anni 50, il cantante non si esibì mai al di fuori dei confini degli Stati Uniti, e nel corso della sua carriera egli ha visto le sue canzoni approdare più volte nella Top Chart della rivista Billboard, punto di riferimento per le vendite nel mercato discografico statunitense. Sul mercato britannico, il cantante di Tupelo piazzò ben ventuno singoli in vetta alle classifiche di vendita, a volte con permanenze di ottanta settimane al primo posto. I suoi dischi a 45 giri rimasero in classifica per 1.277 settimane, mentre i long playing contenenti i brani da lui incisi stazionarono ininterrottamente nella Top 10 dal novembre dell'anno 1958 al luglio dell'anno 1964.
In 24 anni di carriera il cantante ha pubblicato 61 album, vendendo oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo, e conquistando in tal modo il record di dischi venduti da un solo cantante, record peraltro condiviso con The Beatles e Michael Jackson
Prologo
« Da piccolo, ero un sognatore. Leggevo i fumetti e diventavo l'eroe della storia. Guardavo un film, e diventavo l'eroe del film. Ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio di volte. »
(Elvis Presley)
« Se trovassi un bianco che canta con l'anima di un nero diventerei miliardario »
(Sam Phillips pochi mesi prima di scoprire il re del rock - roll.)
« È stato colui che ha operato il miracolo della fusione tra il Rhythm - blues e il Country - Western, eppure è sempre rimasto il più bianco dei Rock - Roll man. La sua non è stata solo una carriera di musicista, ma un pezzo di storia americana e un fenomeno di costume. In lui si possono leggere i riflessi di due generazioni che si sono succedute, le contraddizioni del Music Businness, l'itinerario classico della Rock star, i meccanismi dei fans e le strumentalizzazioni che possono condizionare una carriera e l'immagine. »
(Peppe Videtti, critico musicale, a proposito di Elvis, nel 1981.)
« La morte di Elvis Presley priva il nostro Paese di una parte di sé stesso. Egli era unico ed irripetibile. Più di venti anni fa, irruppe sulle scene in un modo che è stato senza precedenti e che forse non sarà mai eguagliato. La sua musica e la sua personalità, fondendo il country bianco e il nero rhythm - blues, hanno cambiato permanentemente la faccia della cultura popolare Americana. Il suo seguito è stato immenso. Ed egli è stato un simbolo, per le persone nel mondo, della vitalità, dell'intraprendenza e del buon umore di questo Paese. »
(Jimmy Carter, presidente degli Stati Uniti d'America, a proposito di Elvis, nel 1977.)
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