Giuseppe Giacosa

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NATO IL 21-10-1847
MORTO IL 01-09-1906
Italia Giuseppe Giacosa è stato un drammaturgo, scrittore e librettista italiano Infinita Memoria ha realizzato questo Memorial, per omaggiare un Uomo che attraverso il merito della sua opera si è distinto, ricoprendo un ruolo importante nella vita sociale culturale del Paese. E’stato quindi doveroso da parte nostra, erigere un monumento alla memoria, la dove poter indirizzare i nostri Infiniti ringraziamenti
Pubblicato il 01/09/2015


Postato il 01/09/2024

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 01/09/2023

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 01/09/2022

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 01/09/2021

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 01/09/2020

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 01/09/2019

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.” (Ugo Foscolo)
Infinita Memoria
Postato il 01/09/2018

“Una lacrima per i defunti evapora. Un fiore sulla loro tomba appassisce. Una preghiera per la loro anima la raccoglie Iddio” (infinitamemoria)
Infinita Memoria
Postato il 01/09/2017

Il ricordo dei defunti, la cura dei sepolcri e i suffragi sono testimonianza di fiduciosa speranza, radicata nella certezza che la morte non è l’ultima parola sulla sorte umana, poiché l’uomo è destinato ad una vita senza limiti, che ha la sua radice e il suo compimento in Dio. (Papa Francesco)
Infinita Memoria
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Giuseppe Giacosa (Colleretto Parella, 21 ottobre 1847 – Colleretto Parella, 1º settembre 1906) è stato un drammaturgo, scrittore e librettista italiano.

Biografia
Giuseppe Giacosa nacque a Colleretto Parella, nel Canavese, dove i Giacosa si erano trasferiti dalle Langhe già dalla metà del Settecento. Il padre di Giuseppe, Guido Giacosa, era avvocato, mentre la madre, Paolina Realis, apparteneva a una antica e nobile famiglia di Ivrea oggi estinta. Il nonno di Giuseppe, Pietro Dalmazzo, era notaio a Colleretto e aveva partecipato ai moti del 1821. Giuseppe era il primogenito: nacquero in seguito la sorella Cristina e il fratello Piero.

Studiò a Ivrea, poi a Brescia e Modena, spostandosi in base ai trasferimenti del padre allora magistrato. Quando il padre aprì uno studio di avvocatura Giuseppe si iscrisse alla Facoltà di Legge dell'Università di Torino, laureandosi quindi nel 1868 e iniziando il praticantato presso lo studio del padre.

Si interessò fin dai tempi della scuola di poesia e teatro, passione a cui si dedicò con maggiore dedizione che alla carriera di avvocato, frequentando con assiduità i salotti torinesi. Drammaturgo prolifico, tra il 1872 e il 1904 Giuseppe Giacosa scrisse venticinque opere teatrali, ottenendo numerosi successi che lo portarono a viaggiare in Italia, Europa e America. Di bell'aspetto, di vasta cultura e brillante nella conversazione, fu un conferenziere richiestissimo. Nel 1888 venne chiamato a Milano a dirigere la scuola di recitazione dell'Accademia dei filodrammatici e come docente di letteratura drammatica e recitazione presso il Conservatorio.

Come giornalista, collaborò a varie riviste e giornali, tra cui Nuova Antologia; per volere del genero Luigi Albertini, fu direttore del supplemento letterario del Corriere della Sera, La Lettura, dal 1901 fino alla sua morte.

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