Il conte
Edgardo Sogno Rata del Vallino di Ponzone (Camandona, 29 dicembre 1915 – Torino, 5 agosto 2000) è stato un diplomatico, scrittore, politico, partigiano, militare e agente segreto italiano.
Eroe della Resistenza, di fede politica monarchica e liberale, Medaglia d'oro al Valor Militare nonché membro dei Padri costituenti della Repubblica, quella di Edgardo Sogno è una biografia singolare e controversa che tuttora suscita dibattito e valutazioni discordi. Descritto come uomo impulsivo e spericolato, avventuroso e coraggioso fino all'incoscienza, il suo viscerale anticomunismo e le sue iniziative politiche gli attirarono numerosi nemici ed accuse, mai giudizialmente accertate, di cospirazione volta a sovvertire l'ordinamento democratico. Malgrado ciò, Sogno si descrisse sempre come democratico, liberale, prima monarchico e poi presidenzialista
Biografia
I primi anni
Discendente da una famiglia di antica nobiltà sabauda originaria di Camandona, dopo aver ottenuto la maturità classica, nel 1933 entrò nell'esercito e venne nominato sottotenente nel Reggimento "Nizza Cavalleria". Laureatosi in giurisprudenza e in scienze politiche, nel 1938 per anticomunismo prese parte alla Guerra civile spagnola. Benché servisse tra le file dei franchisti non fu fascista, ma liberal-nazionale. Nel 1940 entrò in diplomazia. A Roma frequentò alcuni circoli antifascisti, tra cui quelli di Benedetto Croce e Giaime Pintor.
Nel 1942 venne richiamato alle armi e trasferito in Francia, ma un anno più tardi fu arrestato con l'accusa di alto tradimento per aver auspicato pubblicamente la vittoria militare degli Stati Uniti d'America.
La Resistenza
Monarchico, prese parte alla Resistenza, venendo insignito della Medaglia d'oro al valor militare. Vicino al Partito Liberale Italiano, all'epoca in clandestinità, lo rappresentò nel CLNAI.
Dopo l'8 settembre, l'allora tenente Edgardo Sogno attraversò il fronte, prendendo contatti con il Regio Esercito che presidiava le regioni del Mezzogiorno e qui, stabilito un contatto con il governo di Vittorio Emanuele III, prese parte attiva nell'organizzare una rete spionistica al fine di liberare le regioni settentrionali in mano ai tedeschi. Fece dunque ritorno al Nord grazie all'appoggio dell'esercito britannico, per creare e dirigere l'Organizzazione Franchi, formazione militare badogliana legata all'Intelligence Service, attiva dall'inverno del 1944. Nel medesimo periodo, il tenente Sogno, nel tessere la sua rete spionistica, prese contatti anche con la Brigata Osoppo e, quando le sorti delle forze tedesche parevano oramai segnate, dall'inizio del 1945 avrebbe tentato di avviare una trattativa con la Xª Flottiglia M.A.S. del principe Junio Valerio Borghese al fine di coordinare ed unire gli sforzi in un fronte comune per fermare l'avanzata delle milizie jugoslave guidate da Tito nei territori orientali dell'Istria e dell'area giuliana.
Tra le imprese più brillanti - anche se poi sfortunata - fu la tentata liberazione di Ferruccio Parri, allora detenuto nell'albergo di via Santa Margherita, a Milano, dove le SS avevano stabilito il loro quartier generale. Sogno si presentò nell'albergo indossando un'uniforme della milizia tedesca, fingendosi latore di messaggi speciali: ma fu riconosciuto, catturato e mandato in campo di prigionia in provincia di Bolzano, dove sopravvisse fino alla fine del conflitto. Secondo alcuni, Sogno fu arrestato nel gennaio 1945, quindi nel febbraio non tentò alcuna trattativa con il principe Borghese che per altro non ha mai conosciuto.
La politica durante la repubblica
Tra il 1945 ed il 1946 fondò e diresse le testate Corriere Lombardo e Costume. Eletto deputato all'Assemblea Costituente in rappresentanza del Partito Liberale Italiano, dopo il referendum del 2 giugno che aveva visto l'affermazione della Repubblica fece senza successo numerosi appelli alla Corte di Cassazione, al fine di rovesciare il risultato delle urne.
All'inizio degli anni cinquanta pubblicò un giornale anticomunista intitolato "Pace e libertà", che nel 1953 si trasformò, con finanziamenti USA, nell'omonimo movimento, filiazione italiana del francese "Paix et liberté", direttamente collegato alla CIA, sostenuto finanziariamente dalla NATO e presieduto dal deputato radical-socialista Jean Paul David. Al gruppo aderirono anche Luigi Cavallo, ex partigiano ed ex corrispondente de L’Unità da Parigi, il colonnello Ottorino Bonessa, ex partigiano monarchico, e altri. Del movimento faceva parte anche il commissario Dides, uomo dei servizi USA, responsabile della costruzione di una rete parallela alla polizia francese (Rete Dides), di cui facevano parte i commissari e gli ispettori epurati dopo la caduta del regime di Vichy e reintegrati appositamente, alla quale si ispirò Mario Scelba per la riorganizzazione della Polizia italiana
Quando gli ungheresi insorsero a Budapest nell'autunno del 1956, si gettò nella mischia e mise in piedi un'associazione che operava da Vienna per accogliere i profughi in fuga dalla repressione sovietica
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