Fabio Casartelli

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NATO IL 16-08-1970
MORTO IL 18-07-1995
Italia Cycling (road) pictogram.svg Fabio Casartelli è stato un ciclista su strada italiano. Fu medaglia d'oro olimpica a Barcellona 1992. Morì in seguito a una caduta lungo la discesa del Colle di Portet-d'Aspet durante il Tour de France 1995.
Pubblicato il 30/08/2013


Postato il 18/07/2024

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 18/07/2023

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 18/07/2022

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 18/07/2021

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 18/07/2020

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 18/07/2019

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.” (Ugo Foscolo)
Infinita Memoria
Postato il 18/07/2018

“Una lacrima per i defunti evapora. Un fiore sulla loro tomba appassisce. Una preghiera per la loro anima la raccoglie Iddio” (infinitamemoria)
Infinita Memoria
Postato il 18/07/2017

Il ricordo dei defunti, la cura dei sepolcri e i suffragi sono testimonianza di fiduciosa speranza, radicata nella certezza che la morte non è l’ultima parola sulla sorte umana, poiché l’uomo è destinato ad una vita senza limiti, che ha la sua radice e il suo compimento in Dio. (Papa Francesco)
Infinita Memoria
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Fabio Casartelli (Como, 16 agosto 1970 – Tarbes, 18 luglio 1995) è stato un ciclista su strada italiano. Fu medaglia d'oro olimpica a Barcellona 1992. Morì in seguito a una caduta lungo la discesa del Colle di Portet-d'Aspet durante il Tour de France 1995.

Carriera
Iniziò a praticare il ciclismo a 9 anni, su iniziativa del padre Sergio, corridore dilettante di buon livello.
A una lunga serie di vittorie nelle categorie giovanili, seguì un'altrettanto ricca carriera nei dilettanti che, nel 1992, gli valse la convocazione per la prova su strada dei Giochi della XXV Olimpiade di Barcellona: Casartelli si aggiudicò la medaglia d'oro, primo italiano a riuscire nell'impresa dal 1968.
Nel 1993 ottenne il primo contratto da professionista con la Ceramiche Ariostea di Giancarlo Ferretti, con la quale vinse una tappa alla Settimana Ciclistica Bergamasca e la classifica finale del G.P. Lotteria al Giro d'Italia. Nel 1994 passò alla ZG Mobili e l'anno successivo alla statunitense Motorola, dove aveva tra i compagni di squadra Lance Armstrong.
Il 18 luglio 1995, durante la quindicesima tappa del Tour de France (Saint-Girons - Cauterets), cadde lungo la discesa del Colle di Portet-d'Aspet battendo violentemente la testa contro un paracarro: morì durante il trasporto in elicottero all'ospedale di Tarbes, senza aver mai ripreso conoscenza. Lasciò la moglie romagnola Annalisa, ex ciclista, sposata nell'autunno del 1993, e il figlio Marco, nato il 13 maggio 1995, con i quali viveva ad Albese con Cassano, sulle colline tra Erba e Como.
Il giorno successivo, dopo un minuto di silenzio, partì la sedicesima tappa che venne neutralizzata: in un mesto trasferimento, il gruppo rimase compatto e a bassa andatura; al traguardo, davanti al resto del gruppo, passarono affiancati tutti i ciclisti della Motorola, squadra di Casartelli. Primo, solo per la cronaca, concluse Andrea Peron. Due giorni dopo, all'arrivo della diciottesima tappa, tagliando per primo il traguardo, Lance Armstrong alzò le dita al cielo dedicando la vittoria di tappa allo sfortunato compagno di squadra.
Nel 1997 venne eretta una stele nel luogo della tragedia, di fronte alla quale i corridori del Tour de France si fermano in raccoglimento in un minuto di silenzio in memoria di Fabio Casartelli, ogni qual volta il percorso del Tour passa per il Colle di Portet-d'Aspet.
Al momento della caduta, Casartelli non indossava nessun tipo di casco di protezione. La sua morte provocò una forte commozione nel mondo del ciclismo professionistico ed iniziò una discussione sull'introduzione di norme che rendessero obbligatorio l'utilizzo del casco nelle gare di ciclismo, il che avvenne però solo nel 2003 dopo la morte di un altro ciclista, Andrei Kivilev.

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