Rina Morelli

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NATA IL 06-12-1908
MORTA IL 17-07-1976
Italia Rina Morelli, all'anagrafe Elvira Morelli (Napoli, 6 dicembre 1908 – Roma, 17 luglio 1976), è stata un'attrice e doppiatrice italiana, compagna sulla scena e nella vita di Paolo Stoppa. Proveniente da una nota famiglia di attori, tra cui spiccava suo nonno Alamanno Morelli
Pubblicato il 01/09/2018


Postato il 01/09/2018

La recitazione, misurata e vibrante, e la voce singolare e inconfondibile accompagnate da un forte carattere, solo in apparenza timido e modesto, ne fecero una delle maggiori interpreti teatrali italiane del Novecento. R.I.P
infinitamemoria
Rina Morelli, all'anagrafe Elvira Morelli (Napoli, 6 dicembre 1908 – Roma, 17 luglio 1976), è stata un'attrice e doppiatrice italiana, compagna sulla scena e nella vita di Paolo Stoppa.

Biografia
Proveniente da una nota famiglia di attori, tra cui spiccava suo nonno Alamanno Morelli, calca le scene sin da piccola, per debuttare ufficialmente nel 1924 nello spettacolo Liliom di Ferenc Molnár.

Nel 1931 entra nella Compagnia di Antonio Gandusio e Luigi Almirante, dove incontra l'attore Gastone Ciapini; i due si sposeranno l'anno dopo, ma il matrimonio avrà vita breve; per questo periodo la Morelli userà anche il cognome del marito. Nel 1933 il suo debutto nel campo del doppiaggio presso gli studi della Metro-Goldwyn-Mayer di via Maria Cristina 5, a Roma divenendo voce abituale di Katharine Hepburn, Ginger Rogers, Simone Simon; uno dei suoi primi lavori fu il doppiaggio di Jackie Cooper nella pellicola Il campione. Nei decenni successivi lavorerà al doppiaggio in varie imprese della capitale, tra cui la C.D.C.

La sua voce splendidamente duttile ed espressiva impreziosisce le già ottime voci di Nina Foch in I dieci comandamenti, Judy Holliday (di cui sarebbe diventata la doppiatrice ufficiale), di Carole Lombard in Vogliamo vivere!, di Bette Davis in Che fine ha fatto Baby Jane? (1962), di Gene Tierney in Vertigine (1944), della fata Fauna ne La bella addormentata nel bosco (1959) e di molte altre ancora.

Dotata di un fisico minuto ma di una straordinaria forza espressiva, l'attrice si fa un nome dapprima come attrice dannunziana, per divenire, nella stagione 1938-39, membro della compagnia del Teatro Eliseo, insieme a Gino Cervi, Carlo Ninchi, Paolo Stoppa e Andreina Pagnani. Presta la sua sensibilità a personaggi di donne fragili ma al contempo risolute, in spettacoli come Giorni felici di C.A. Pouget, Fascino di Keith Winter e Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare.

Nel 1945 comincia una lunga collaborazione col regista Luchino Visconti, che insieme a Paolo Stoppa, ormai divenuto anche suo compagno di vita, la dirige in alcune riuscite rappresentazioni di Spirito allegro di Noël Coward, Antigone di Jean Anouilh, Zio Vanja di Anton Cechov, e di opere di Shakespeare e di Goldoni. Nel 1956 e nel 1961 le fu assegnato il Premio San Genesio come migliore attrice teatrale della stagione: solo Sarah Ferrati ha avuto due volte questo prestigioso riconoscimento.

Attiva anche al cinema, la Morelli presta la sua sofferta sensibilità drammatica a numerosi film, soprattutto sotto l'attenta regia di Visconti, che ne esalta l'intenso temperamento interpretativo nei suoi Senso (1953), Il Gattopardo (1963) e L'innocente (1976).


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