Sergio Leone (Roma, 3 gennaio 1929 – Roma, 30 aprile 1989) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
È stato uno dei più importanti registi della storia del cinema italiano e internazionale, particolarmente noto per i suoi film del genere spaghetti-western. Nonostante abbia diretto pochi film nella sua carriera la sua regia ha fatto scuola e ha contribuito alla rinascita del western negli anni sessanta, grazie a film come Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo (che formano la cosiddetta trilogia del dollaro), C'era una volta il West e Giù la testa, ai quali si affianca C'era una volta in America, un gangster-movie (considerato uno dei massimi capolavori del cinema), che vanno a formare la cosiddetta trilogia del tempo. Nel 1972 con Giù la testa è stato vincitore del David di Donatello per il miglior regista mentre nel 1985 con C'era una volta in America è stato vincitore del Nastro d'argento al regista del miglior film.
Biografia
Le origini e gli inizi
Leone nacque il 3 gennaio 1929 a Roma, figlio di uno dei pionieri del cinema muto italiano, Roberto Roberti (nome d'arte di Vincenzo Leone), un regista e attore originario di Torella dei Lombardi (in provincia di Avellino) e di Bice Waleran (nome d'arte di Edvige Valcarenghi), un'attrice romana nata da una famiglia milanese di remote origini austriache; Leone iniziò a lavorare nell'ambiente cinematografico già a diciotto anni.
Già negli anni cinquanta cominciò a scrivere sceneggiature, inizialmente per il cosiddetto genere peplum, film epico-storici in costume molto in voga all'epoca (conosciuti in America anche come sword and sandal, letteralmente spada e calzari).
Ebbe anche una piccola parte, come comparsa, in Ladri di biciclette di Vittorio De Sica (è uno dei preti tedeschi sorpresi dalla pioggia).
Gli anni cinquanta: i peplum e i primi lavori importanti
I primi lavori di un certo rilievo lo videro come assistente regista o direttore della seconda unità in numerose produzioni hollywoodiane di grande importanza, girate agli studi di Cinecittà a Roma, nel periodo della cosiddetta Hollywood sul Tevere: quelli degni di nota sono Quo vadis? di Mervyn LeRoy (1951) e soprattutto il colossal Ben-Hur di William Wyler (1959), vincitore di 11 Oscar.Nel 1959 subentra a Mario Bonnard, colpito da una malattia che lo costrinse ad abbandonare il set, alla regia di Gli ultimi giorni di Pompei, al quale aveva collaborato alla sceneggiatura
Come risultato, quando finalmente ebbe la possibilità di debuttare da solo come regista con Il colosso di Rodi (1961), grazie alla lunga esperienza, riuscì a produrre un film con un basso budget che sembrasse tanto spettacolare quanto un vero e proprio colossal di Hollywood
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