Gabriele Natalina è nata in provincia di Roma il 27 febbraio 1906, figlia di Ferrazzoli Crocifissa e Francesco Gabriele.
Primogenita di tre figli, Natalina, Maria Giuseppa e Antonia, non ebbe a vivere una infanzia serena, causa le difficoltà dovute da anni di guerra e carestia.
Tutti dovevano contribuire ai bisogni e al sostentamento della famiglia, pertanto era necessario svolgere faccende e lavori di vario genere, aiutare i genitori in casa e nei campi, sacrificando anche la possibilità di conseguire una educazione scolastica, cosa che in quel periodo era prerogativa di pochi.
Spesso si andava a servizio nelle famiglie più facoltose con il solo scopo di arrangiare un pasto, o qualche soldo, cosa molto gradita ma anche molto rara.
All’età di diciannove anni conobbe quello che divenne suo marito Pasquale Porretta, che sposerà il 17 aprile 1926.
Presto arrivarono i primi figli, Americo, Renato, Antonio, Donato (morto prematuramente) e Loreto.
Dopo il matrimonio e con l'allargamento familiare, decisero di lasciare la casa di Pasquale dove convivevano con i genitori e altri fratelli, per trasferirsi nelle cosiddette "baracche" (abitazioni in legno) posizionate nella zona centrale del paese. Fino al 28 dicembre del 1943, quando nel corso di un bombardamento un ordigno cadde ed esplose in prossimità della propria abitazione provocando distruzione e la morte di otto persone. Di conseguenza molte famiglie furono costrette a trasferirsi in altra sede. Pasquale e Natalina trovarono posto in via Aia Morino, dove, nel 1946 nacque il loro ultimo figlio Fausto.
Nel1938 Pasquale per sopperire ai bisogni sempre più onerosi della famiglia, decise di partire come emigrante in cerca di lavoro in Libia (colonia Italiana dal 30 al 40 era considerata l’America d’Africa, in enorme espansione richiamava manodopera da tutta Italia).
Nel 1940 rimase coinvolto nel conflitto della guerra d’Africa.
Dato per disperso, Natalina tutto da sola dovette occuparsi all’educazione e sostentamento della famiglia, sottoponendosi a sacrifici enormi fino al ritorno del marito nel 1945.
Dall’abitazione di via Aia Morino nel 1949 trovarono definitivamente conforto, in un appartamento all’interno di una palazzina popolare sita in via Cuneo dove soggiorneranno fino alla morte.
Madre coraggiosa moglie fedele ed affettuosa seppe far fronte a tutte le avversità, nella sua lunga vita la casa e la famiglia erano le priorità.
Nell’ultimo periodo guardava molto la TV, le telenovelas erano il suo passatempo preferito.
Natalina ci ha lasciato il 24 dicembre del 2000 il giorno prima di natale, tuttora riposa serenamente nel cimitero monumentale di Castelliri