Giovannino Guareschi è stato uno scrittore, giornalista, caricaturista e umorista italiano. È uno degli scrittori italiani più venduti nel mondo: oltre 20 milioni di copie, nonché lo scrittore italiano più tradotto in assoluto.La sua creazione più nota, anche per le trasposizioni cinematografiche, è Don Camillo
Pubblicato il 05/09/2012
Postato il 22/07/2024
Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 22/07/2023
Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 22/07/2022
Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 22/07/2021
Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 22/07/2020
Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 22/07/2019
“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.”
(Ugo Foscolo)
Infinita Memoria
Postato il 22/07/2018
“Una lacrima per i defunti evapora. Un fiore sulla loro tomba appassisce. Una preghiera per la loro anima la raccoglie Iddio” (infinitamemoria)
Infinita Memoria
Postato il 22/07/2017
Il ricordo dei defunti, la cura dei sepolcri e i suffragi sono testimonianza di fiduciosa speranza, radicata nella certezza che la morte non è l’ultima parola sulla sorte umana, poiché l’uomo è destinato ad una vita senza limiti, che ha la sua radice e il suo compimento in Dio. (Papa Francesco)
Infinita Memoria
Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi (Fontanelle di Roccabianca, 1º maggio 1908 – Cervia, 22 luglio 1968) è stato uno scrittore, giornalista, caricaturista e umorista italiano. È uno degli scrittori italiani più venduti nel mondo: oltre 20 milioni di copie, nonché lo scrittore italiano più tradotto in assoluto.
La sua creazione più nota, anche per le trasposizioni cinematografiche, è Don Camillo, il robusto parroco che parla col Cristo dell'altare maggiore. Il suo antagonista è il sindaco comunista del paese immaginario di Ponteratto (sul grande schermo Brescello, nella Bassa reggiana), l'agguerrito Peppone, diviso tra il lavoro nella sua officina e gli impegni della politica. Considerato a volte equidistante politicamente da molti luoghi comuni, si considerava in diverse sue affermazioni, un reazionario,anticomunista ma non fascista e non antifascista.
Biografia
Primi anni
Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi (Guareschi scherzava sempre sul fatto che un omone come lui fosse stato battezzato come "Giovannino") nacque a Fontanelle, frazione di Roccabianca, il 1º maggio 1908, in una famiglia della classe media. Il padre, Primo Augusto Guareschi, era commerciante, mentre la madre, Lina Maghenzani, era la maestra elementare del paese.
Finite le scuole superiori, si iscrisse all'Università di Parma. Riuscì a entrare nel Convitto «Maria Luigia» di Parma, l'antico Collegio dei Nobili, che offriva vitto e alloggio agli studenti universitari in difficoltà economiche, che venivano occupati come istitutori e assistenti dei convittori. Qui conobbe, nel 1922, Cesare Zavattini. L'incontro fu decisivo per lo sviluppo della sua tecnica e della sua arte.Nel 1925 l'attività del padre fallì e Guareschi non poté più continuare gli studi. Dopo aver provato alcuni lavori saltuari, entrò alla Gazzetta di Parma, come correttore di bozze, chiamato da Zavattini, caporedattore del quotidiano.Nel 1931 iniziò come aiuto-cronista al quotidiano Corriere Emiliano, con un contratto di collaborazione fissa. Alla fine dell'anno -ò a vivere da solo, in Borgo del Gesso. Aveva ventitré anni. In poco tempo diventò cronista, poi capo-cronista; scriveva articoli, novelle e rubriche, oltre a fare disegni (anche politici).
Nel 1934 partì per il servizio militare a Potenza, dove frequentò il corso allievi ufficiali. L'anno dopo i proprietari del Corriere lo licenziarono per esubero di personale.Finito il corso, nel 1936 venne trasferito a Modena, dove in maggio fu promosso sottotenente di complemento. Poi ricevette un'altra proposta da Cesare Zavattini, che nel frattempo si era trasferito a Milano: quella di entrare in un giornale umoristico che stava per nascere.
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